Oramai con dicembre alle porte siamo quasi vicini al giro di boa per questa “insolita” stagione. Tra alti e bassi procede quasi secondo i piani il cammino della Speranza Agrate che, però, stando a quanto riferisce il DS Antonio Ferreri punterà ad una seconda parte di stagione da vivere in crescendo. In questo bilancio di metà stagione, chiamiamolo così, il Direttore ha affrontato diversi temi dalla Prima squadra all’Under 16. Allora ecco quello che è il suo punto di vista.
Domenica si ritorna al “Missaglia”. Dopo il pesante ko subito all’ultima casalinga contro il Sant’Angelo ecco un altro big match visto che arriva la fortissima Offanenghese. Come hai visto la squadra e cosa ti aspetti da questa gara?
Be’… contro l’Offanenghese sarà sicuramente una gara tosta, credo sullo stesso livello di quanto visto due domeniche fa contro il Sant’Angelo. Loro sono molto forti e puntano, sicuramente, ad obiettivi diversi dai nostri. Detto ciò, però credo che queste sono gare che, a livello mentale, sono facili da preparare. Insomma chi non vorrebbe giocare contro di loro? Poi sul campo questa settimana ho visto una squadra sul pezzo e concentrata che fino ad ora ha lavorato molto bene. Rispetto alla gara di domenica scorsa, poi, questa è una sfida dove “giocare” sarà sotto certi punti di vista più semplice. Quando affronti squadre di questo calibro, con quel tipo di tasso tecnico è più facile giocare in modo pulito e mettere in pratica le tue idee. Ovviamente, poi, toccherà a noi farlo. Per quanto riguarda le aspettative difficile a dirsi… logico che vorrei dire che vorrei i tre punti, ma sono realista e non mi voglio sbilanciare. Vedremo domenica. Se i ragazzi metteranno in campo tutta la loro fame e la loro voglia, visto che le qualità non mancano, c’è la giocheremo.

Ecco hai parlato di domenica scorsa. Avanti 2-0, con due rigori sbagliati e poi il 2-2. Non una gran domenica insomma. Credi possa essere stato un passaggio a vuoto che ha minato le certezze in vista della salvezza?
Mah credo proprio di no. Domenica è stata una gara difficile sotto tanti punti di vista: giocavamo uno scontro diretto contro un avversario che, forse, in campo ha messo un po’ più di agonismo e cattiveria di noi. Poi, come hai ricordato tu due rigori sbagliati… con i se e con i ma non si va da nessuna parte, però chiunque mastichi questo sport sa che tu puoi giocare bene quanto vuoi, ma spesso ad incidere sul match sono gli episodi e a noi domenica scorsa non ci hanno sorriso. Diciamo che da agosto ad oggi la fortuna non ci ha assistito più di tanto, come dimostrano i tanti infortuni subiti fin qui. Non voglio he questi diventino un alibi, però è oggettivo come nella nostra economia hanno inciso parecchio. Faccio due esempi per rendere l’idea: uno è Ballabio l’altro è Farina. Andrea è un ragazzo del 2002 che è arrivato quest’estate e sul quale noi puntavamo, e puntiamo, molto. Un esterno di qualità e fisicità che ci dava una grande versatilità tattica solo che alla prima di campionato si è rotto il crociato. L’altro esempio può essere Farina. Manuel è un ragazzo che ha un etica del lavoro pazzesca, perchè lui in primis sa che per essere un giocatore al top deve essere accompagnato da una forma fisica perfetta. Di fatto in preparazione si è presentato con un dolore che si è protratto più a lungo del previsto e di fatto lui è entrato in squadra senza aver mai realmente fatto una vera e propria preparazione. Le sue prime uscite, poi, non erano state negative anzi, ma poi è come se avesse avuto un “rigetto” della mancata preparazione ed in campo si vede. Ora stiamo tutti aspettando che entri definitivamente in forma per riavere quel giocatore determinante visto e ammirato da marzo in poi. Ecco questi sono solo due esempi, ma la lista l’avrei potuta fare molto più lunga. Detto ciò noi non ci abbattiamo. Crediamo fortemente nella salvezza e sappiamo quanto quest’obbiettivo è importante per la società che sta cercando di acquisire quella continuità in Eccellenza che serve per farci fare il definitivo salto di qualità.
Cambiamo discorso e categoria e parliamo di Under 19. Dopo il turno di risposo domani la formazione di D’Addato ritorna in campo nel match contro il Cologno. Un mese e mezzo fa la squadra sembrava essere spacciata, adesso è cambiato tutto. Sei soddisfatto della crescita dei ragazzi?
Parto con il dire che io ho sempre sostenuto la bontà e la qualità di questa squadra. Dopo aver visto, però, le prime uscite e i primi lavori sul campo ho avuto fin da subito la sensazione che per questo gruppo serviva qualcosa di diverso. È così che è nata l’idea D’Addato. Lui è un mister che ammiro molto e che erano diverse stagioni che monitoravo. Mi piace il suo modo di lavorare e di relazionarsi con i ragazzi. Ovviamente il cambio così precoce ha destato non poche perplessità, visto che comunque nelle prime uscite i risultati non arrivavano. Adesso però la squadra ha acquisito quella fiducia e quella mentalità che magari non aveva a settembre e in campo si vede. Nel complesso sono molto soddisfatto di quanto si sta facendo, anche perchè a livello di metodologia di lavoro vedo un Under 19 che per intensità e concetti si sta allenando come una Prima squadra e questo in prospettiva mi lascia ben sperare. Per quanto riguarda gli obiettivi in campionato resto cauto. Il format utilizzato quest’anno per l’Under 19 è molto complesso: gironi corti, tante retrocessioni playout che di fatto coinvolgono quasi un terzo delle squadre… insomma fare proclami è difficile. Dico solo che la squadra è di buon livello secondo me e che fino ad ora non ho visto nessuno metterci sotto nettamente. Anche la stessa Cisanese (seconda in campionato ndr), che abbiamo affrontato due volte tra campionato e Coppa ha sì meritato in entrambi casi la vittoria, ma non ci ha mai “dominato”. Perciò, ripeto, resto fiducioso e confido nelle qualità dei ragazzi e del lavoro sul campo del mister poi a fine anno vedremo il da farsi.

Adesso parliamo di settore giovanile. Diciamo che per quanto riguarda Under 17, Under 15 e Under 14 tutto procede secondo quelle che erano le aspettative. Diverso è invece il discorso per quanto riguarda gli Under 16. Per loro l’annata sembra essere nata male, e le dimissioni di mister Cereda non fanno altro che acuire questa sensazione. Qual è la tua impressione in merito?
Innanzitutto parto con il dire che le dimissioni di mister Cereda mi hanno lasciato un po’ perplesso. Forse è stato lui il primo a non credere nel gruppo visto che i risultati non arrivavano… Però adesso è il passato e bisogna guardare avanti. Io credo che la squadra, seppur non sia uno squadrone, possa starci in categoria. È logico che deve fare una corsa su chi sta al suo livello e sono convinto che la squadra possa centrare l’obiettivo o quanto meno lottare fino alla fine per giocarsi le sue chance. Per quanto riguarda il futuro adesso stiamo valutando. Di certo l’aver dovuto sostituire Paolo (Brambilla ndr) a fine agosto a causa del suo stato di salute ci ha un po’ penalizzato, perché sono convinto del fatto che con lui avremmo certamente qualche punto in più. Detto ciò, come dicevo per il futuro stiamo valutando. Al momento la panchina è affidata a Nicholas Garancini, il preparatore atletico che conosce benissimo i ragazzi. Non so quanto un altro allenatore possa calarsi velocemente nella parte… vediamo però non escludo che se i risultati siano soddisfacenti Nicholas possa restare al timone fino a fine stagione.
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