Dopo l’exploit visto nello scorcio della stagione scorsa, in cui nelle dieci partite Manuel Farina è stato determinante per i colori rossoverdi, in pochi si aspettavano una stagione così complicata per l’esterno classe ’92. Eppure la realtà è stata ben diversa dalle aspettative, visto che la stagione 21/22 sembra sia nata sotto la stella sbagliata per l’ex Concorezzese che fin dalla preparazione ha dovuto letteralmente rincorrere i compagni e una forma fisica spesso lontana dallo standard. Per poi mettere la parole fine su un anno “horribilis” in settimana è arrivata anche la sentenza definitiva che ha posto fine in anticipo all’annata di Manuel, visto che dopo il ginocchio, il Covid ora è arrivata anche la pubalgia, l’ultimo di una serie di infortuni che di fatto non ha mai permesso a Farina di essere un punto fermo e determinante per mister Pizzi.
Una stagione che di fatto ha lasciato senza parole anche lo stesso Farina che ha commentato così la sua annata: «Quest’anno è stata una stagione strana. Dopo lo scorso anno ero carico per affrontare un bel campionato e fare bella figura in Eccellenza assieme ai miei compagni in una categoria che mi piace. Aggiungo anche che una stagione così travagliata dal punto di vista fisico non me l’aspettavo ed era davvero tanti anni che non avevo questo tipo di problemi…». Parole, quelle di Manuel, che fanno trasparire tutta l’amarezza dell’esterno rossoverde. Amarezza che viene messa, poi, sotto la lente di ingrandimento dallo stesso Farina che analizza così la sua stagione: «Mi è mancata la continuità del lavoro: sono un giocatore che ha bisogno di stare bene e lavorare e la forma fisica è fondamentale per il mio modo di giocare. L’annata è iniziata male con il problema al ginocchio che mi ha tenuto fuori due mesi. Poi nel mentre in campionato era iniziato e la squadra aveva inanellato una serie negativa di sei sconfitte e io volevo fare il massimo per cercare di dare una mano. Sentivo il bisogno di questo, però forse a volte accelerare era meglio non farlo… Quando poi stavo tornando in forma è arrivato il Covid che per me è stata una bella botta fino a poi a tornare a Febbraio. Adesso è da 20 giorni che sono fermo e la risonanza dell’altro giorno ha dato l’esito peggiore che potesse dare visto che al culmine di tutto, ora, è arrivata la pubalgia. Insomma, è stata una stagione iniziata male ed è finita peggio.. Mi spiace perché non sono mai riuscito a dare quel contributo importante». ManueI, però, oltre ad essere un punto di riferimento in campo, in queste sue stagioni in rossoverde si è ritagliato un ruolo importante anche in spogliatoio. Nonostante l’infortunio e lo stop lui comunque continua a stare vicino alla squadra in questo finale di stagione per cercare di aiutare, almeno dal punto di vista emotivo i suoi amici, i suoi compagni di squadra: «Il calcio si gioca in 11 e comunque da solo non avrei potuto fare nulla, dunque voglio rimanere vicino alla squadra anche in questo momento e nonostante non possa giocare. Siamo alla fine e quello che cerco di fare è mettere al servizio della squadra la mia esperienza e aiutare ogni singolo compagno dal più vecchio al più giovane. Il mister mi vuole comunque in panchina per cercare di aiutare e in questa veste sto cercando di dare il mio contributo».

Adesso però bisogna fare i conti con la realtà. In questo momento, a quattro giornate dalla fine, lo spettro del ritorno in Promozione diventa partita dopo partita sempre più concreto. Ad oggi, poi, anche le chance di giocarsi i playout si stanno riducendo all’osso visto il distacco che ci penalizzerebbe. Eppure, come testimonia in pieno Farina, la speranza all’interno del gruppo di Pizzi ancora viva: «La classifica è chiara. Lo diciamo da tanti mesi, possiamo trovare tanti alibi ma non dobbiamo guardarci indietro. Dobbiamo guarda al presente e in questo momento il presente dice che, ancora, una piccola speranza c’è. Quindi bisogna guardare partita per partita e cercare di fare punti poi alla fine di queste quattro partite che ci mancano tracceremo una linea e vedremo dove siamo. Adesso, però, la priorità è pensare alla gara di oggi che è una partita importante per noi contro il Manara visto che con loro ci siamo giocati il campionato. Andiamo ad affrontare una squadra in salute, noi dobbiamo cercare di fare il nostro massimo: finché la speranza c’è noi non dobbiamo mollare un centimetro. Questo è il calcio che lo insegna, un sport bellissimo ma allo stesso tempo strano dove può succedere di tutto».
Dopo il presente, però, arriva sempre il futuro. Può essere che, vada come vada, in casa Speranza per la stagione 22/23 si possa vivere una vera rivoluzione. Però, come sempre capita, ogni rivoluzione deve partire da dei punti fermi e in merito a questo Farina non si è sbilanciato. Il suo pensiero alla prossima stagione, però, non è ancora chiaro perché prima bisogna concludere e vivere al 100% quella in corso. «All’Agrate – afferma Farina – devo tanto. Ho esordito con questa maglia in Prima squadra e ho dato il mio contributo per portare per la prima volta nella sua storia questa società in Eccellenza. Come detto, ad Agrate e alla Speranza ci sono legato particolarmente: ai colori, alla società, ai compagni e al mister. Però non ho ancora pensato alla prossima stagione, anche perché vista la stagione e visti gli infortuni la mia testa e la mia concentrazione era rivolta, giustamente, altrove. Adesso, poi, il focus è solo ed esclusivamente su queste ultime quattro gare che ci mancano. In queste stagioni sei concentrato fino all’ultimo e devi esserlo per forza. Devo cercare di dare il contributo alla squadra in ogni singolo momento e dunque ora non è il momento di pensare al futuro. Poi a fine stagione vedremo che succede».
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